Nove ragazzi tornati da una vacanza a Malta e risultati positivi al nuovo coronavirus, tutti di Ostia e Fiumicino, hanno allertato la zona del litorale romano.

Una vera e propria psicosi, con i residenti che hanno affollato il pronto soccorso dell'ospedale Grassi per chiedere di essere sottoposti a tampone.

Io giovani, partiti il primo agosto, sono rientrati a Roma venerdì scorso. Due di loro si sono sentiti poco bene e sono stati sottoposti al tampone, risultato positivo. Altri hanno invece frequentato bar e locali prima di scoprire la loro positività.

L'Unità di Crisi della Regione Lazio ha avviato il tracciamento dei contatti, compreso quello internazionale. I ragazzi sono in isolamento assieme ai familiari e ai loro più stretti contatti, e su Facebook sono diventati oggetto di vere e proprie aggressioni e minacce.

Tanto che uno di loro ha deciso di uscire allo scoperto pubblicando un post: "Era difficile cogliere segnali di malessere, eravamo tutti asintomatici e senza febbre. Nelle prime ore dal rientro la prima persona risultata positiva ha fatto il tampone per scrupolo personale e con molto senso di responsabilità si è chiusa in casa", ha scritto.

Ancora: "La stessa scrupolosità non l'abbiamo avuta noi e per questo chiedo scusa, ma i tempi per le visite sono stati immediati e dopo due giorni eravamo in quarantena", precisa.

Quindi un messaggio agli hater che gli hanno inviato messaggi "aggressivi e offensivi". "Anche io in questi mesi ho vissuto un periodo difficile, ho temuto e temo per la salute dei miei cari, tutti questi messaggi rischiano di minare la salute mentale di una persona".

"Ne uscirò più forte di prima", conclude, ringraziando tutti coloro che gli sono stati vicini.

(Unioneonline/L)
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