Una mamma che coccola il bebè mentre il papà è impegnato con lo smart working.

La prima polemica su Immuni, l'app ancora in fase di sperimentazione ma già scaricabile che serve a tracciare i positivi al coronavirus, riguarda una questione gender.

A suscitare le critiche è l'immagine stilizzata di una mamma che tiene in braccio il bimbo e di un uomo davanti al computer. Scene di quotidianità prese come spunto per accompagnare la descrizione del sistema di tracciamento.

"Stereotipi", accusano sia dall'opposizione sia dalla maggioranza: la donna casalinga e l'uomo che lavora, mentre la polemica infiamma anche i social. Di stile "discriminatorio" parla la vicepresidente della Camera, Mara Carfagna, di Forza Italia. "Stereotipi offensivi ma, soprattutto, significativi di una concezione irreale e antieconomica delle donne italiane", ammonisce. Anche la maggioranza si fa sentire: "La vicenda dell'app non va minimizzata perché è sintomo di qualcosa di grave e profondo", è la sintesi del vicesegretario del Pd Andrea Orlando.

Caustico l'ex premier Enrico Letta, "peggio dell'immagine stereotipata (donna col bambino e uomo al lavoro) ci sono i commenti. Tanti, troppi, che la giustificano e si scandalizzano per lo scandalo".

La marcia indietro arriva però nel giro di una mattinata. A cullare il bebè adesso è il papà mentre la madre è occupata al pc. E in un altro screenshot dell'app il dottore viene rimpiazzato da una dottoressa.

I NUMERI - Polemiche a parte, esulta il ministro dell'Innovazione, Paola Pisano, per i numeri sul download: un milione gli italiani che l'hanno già scaricata sugli smartphone.

Cifra cruciale perché già da adesso, pur se l'alert ancora non funziona, il tracciamento è attivo. E poi, rimarca Pisano, l'Italia è il "primo Paese Ue di grandi dimensioni" ad adottare un'app del genere. Si lavora all'interoperabilità a livello europeo ma il ministro ammette che le difficoltà tecnologiche non sono poche.

Assicura inoltre che la sperimentazione regionale durerà solo "una settimana". Il rilascio a livello nazionale dunque dovrebbe essere a metà giugno, probabilmente proprio il 15 giugno.

(Unioneonline/D)
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