Il coronavirus miete vittime, ma anche la quarantena.

Una drammatica storia di isolamento arriva da Savona, dove un anziano - dopo un mese di isolamento, si è ucciso buttandosi dalla finestra di casa.

Il suo addio è racchiuso in poche parole scritte su un biglietto: "Non riesco a vedere il mio nipotino. Non ha più senso vivere così".

Un gesto non isolato. Sempre a Savona nei giorni scorsi altri due anziani si sono tolti la vita. Non hanno lasciato biglietti, ma pare che anche il loro suicidio possa essere riconducibile all'isolamente. Anziani fiaccati dall'obbligo di restare chiusi in casa, senza la possibilità di fare una partita a carte o di andare alla bocciofila a scambiare due parole con gli amici.

"Può capitare di sentirsi demoralizzati in questa situazione. Ma non bisogna sentirsi soli, è una fase passeggera: gli anziani non possono vedere figli e nipoti, ma torneranno a farlo. I centri di salute mentale sono aperti e se la situazione è grave gli operatori possono anche andare a casa", afferma Carlo Vittorio Valenti, direttore del Dipartimento di salute mentale e dipendenze dell'Asl 2 di Savona.

(Unioneonline/L)
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