Il governo ha rinviato "sine die" il referendum sul taglio dei parlamentari, previsto per il 29 marzo.

Una decisione presa allo scopo di "assicurare a tutti i soggetti politici una campagna elettorale efficace e ai cittadini un'informazione adeguata", ha spiegato il ministro dei Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà.

La nuova data, ha precisato Conte, "sarà decisa entro il 23 marzo, anche dopo aver sentito i comitati del Sì e del No".

In Consiglio dei ministri si è anche deciso di stanziare 7,5 miliardi "a sostegno delle famiglie e delle imprese che stanno affrontando questa emergenza".

"Sono misure straordinarie e urgenti, è previsto che sia sentita la Commissione Ue in questo iter a cui stiamo lavorando per creare questo scostamento rispetto agli obiettivi programmatici di finanza pubblica", ha dichiarato il presidente del Consiglio.

"Sentiremo la Commissione Ue - ha precisato Conte - ma non facciamo un salto nel buio, possiamo già dichiarare che c'è la piena sensibilità della Commissione Ue a comprendere l'emergenza che stiamo attraversando. Non ci aspettiamo nessuna distonia rispetto all'atteggiamento di Bruxelles".

Il premier è tornato sulla chiusura della scuole: "Non è stata una scelta facile. In prossimità della scadenza, con un certo anticipo per evitare incertezza, torneremo a fare un aggiornamento. In questo momento non so dire se lo stop sarà prorogato".

Poi è intervenuto il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, che è entrato nel merito delle misure economiche. "Si tratta di risorse significative che ci permettono di far fronte alle esigenze immediate, ma che non esauriscono gli interventi necessari".

Uno scostamento "di 7,5 miliardi di euro, tecnicamente 6,35 di indebitamento". "È già partita la lettera che informa l'Ue, siamo in costante contatto e da questo punto di vista non esiste alcun problema", ha spiegato il titolare del Mef.

"Nel prossimo decreto - ha aggiunto - ci saranno anche misure per sostenere una moratoria dei crediti alle imprese da parte del sistema bancario, risorse per il Servizio sanitario nazionale, la protezione civile e le forze dell'ordine, oltre a misure che ci consentiranno di sostenere i redditi, salvaguardare l'occupazione e potenziare gli ammortizzatori sociali, perché nessuno deve perdere lavoro per coronavirus". Promesse anche "misure di sostegno alle aziende fuori dai territori più colpiti, che subiscono l'impatto".

(Unioneonline/L)
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