Il gip di Roma ha disposto gli arresti domiciliari per Pietro Genovese, il ragazzo che ha investito e ucciso due ragazze di 16 anni nella notte tra sabato e domenica scorsi a Corso Francia, nella Capitale.

Il 20enne, figlio del regista Paolo Genovese, è indagato per omicidio stradale plurimo. A notificargli la misura cautelare sono stati gli agenti della Polizia locale.

La decisione è arrivata dopo i risultati degli esami su alcol e droga. Al giovane è stato riscontrato un tasso alcolemico dell'1,4 oltre a tracce di varie sostanze stupefacenti. Da quanto si apprende, in passato era stato trovato in possesso di droga per uso personale.

Secondo il gip, comunque, le tracce di droghe trovate nel sangue non dimostrano che Pietro Genovese la notte tra sabato e domenica fosse alla guida sotto effetto di quelle sostanze. Al momento esclusa, dunque, l'aggravante dell'alterazione psicofisica. Per il giudice, infatti, "le sostanze stupefacenti riscontrate, sebbene presenti, potevano essere state assunte dal Genovese in epoca precedente".

Sempre secondo il gip il giovane guidava oltre il limite di velocità.

Intanto, parenti e amici si preparano a dare l'ultimo saluto alle due vittime, Gaia Romagnoli e Camilla Von Freymann.

I funerali si terranno venerdì mattina, nella parrocchia del Preziosissimo Sangue, in via Flaminia Vecchia.

E anche le due vittime sono citate nell'ordinanza del gip di Roma, che sottolinea la loro "condotta vietata, incautamente spericolata, così concorrendo alla causazione del sinistro mortale".

"Alla luce di quanto accertato in questa prima fase - aggiunge il magistrato - le due ragazze, in ora notturna, in zona scarsamente illuminata e con pioggia in atto" hanno infatti "attraversato la carreggiata, scavalcando il guard rail, nel momento in cui il semaforo era fermo sulla luce rossa per i pedoni".

(Unioneonline/l.f.)
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