Rientra in Italia Giulio Lolli, il 54enne bolognese condannato all'ergastolo in Libia per terrorismo e fiancheggiamento di un gruppo jihadista separatista.

Quando era stato arrestato a Tripoli, due anni fa, l'imprenditore era considerato latitante per la giustizia italiana da nove anni; da quando cioè il sostituto procuratore Davide Ercolani lo aveva indagato per associazione per delinquere, truffa, falso e appropriazione indebita.

Secondo il gip Cinzia Parasporo è "concreto e attuale il pericolo che Lolli possa commettere reati in armi e di terrorismo, stanti la gravità dei fatti e l'inserimento in un chiaro contesto eversivo", si legge nell'ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti dell'imprenditore.

Lolli viene soprannominato "il pirata" per la sua rocambolesca fuga a bordo di uno yacht verso le coste del Nordafrica.

È stato ora consegnato al Ros dei carabinieri grazie all'intervento diplomatico dell'Ambasciata italiana di Tripoli, dell'Ufficiale di collegamento della polizia di Stato in accordo son il ministero della Giustizia, il ministero degli Esteri e sotto l'impulso della Procura della repubblica di Rimini.

In Italia Lolli era finito sotto indagine nel 2019 in seguito a una serie di truffe sulle vendite di yacht di lusso.

(Unioneonline/F)
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