Estorsione e associazione a delinquere finalizzata alla truffa, all'appropriazione indebita e al falso.

Sono queste le accuse di cui potrebbe presto rispondere Giulio Lolli, imprenditore bolognese di 52 anni, arrestato in Libia dopo 7 anni di latitanza.

L'uomo è stato rintracciato e fermato dalle forze speciali di deterrenza "Rada", militari che dipendono dal Ministero dell'Interno libico, per motivi non ancora accertati.

Su di lui pendono due mandati di cattura internazionale e ora le autorità italiane procederanno a contattare quelle libiche per riuscire a ottenerne l'estradizione.

Lolli non ha mai nascosto il fatto di aver lasciato l'Italia.

Anzi, da tempo cura un blog personale, con tanto di biografia, dove si legge: "Nel maggio del 2010 sono scappato dall’Italia per evitare le conseguenze del fallimento della Rimini Yacht, l’attività di vendita di barche di lusso che avevo fondato sette anni prima. Inizialmente mi sono rifugiato in Tunisia, in seguito, espulso dal Paese, mi sono diretto via mare prima in Algeria, poi in Libia".

Lolli racconta anche della sua vita da combattente: "Nel 2011 mi sono unito alle Forze Rivoluzionarie, combattendo al loro fianco la battaglia decisiva di Bab Al Jazia contro il regime di Gheddafi".

(Redazione Online/l.f.)
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