Le è stato asportato lo stomaco per errore, in seguito a una diagnosi di tumore maligno che si è rivelata sbagliata.

Sono finiti a processo due chirurghi dell'Irccs Multimedica di Sesto San Giovanni, accusati di essere responsabili di un'operazione "non necessaria", secondo la Procura di Monza.

I fatti risalgono al 2016 e riguardano una paziente di 53 anni.

ll pm di Monza Alessandro Pepè ha disposto la citazione diretta a giudizio per lesioni colpose gravissime di due medici, in qualità rispettivamente di "primo" e "secondo" chirurgo all'epoca, e la prossima udienza

del processo in corso a Monza, davanti al giudice Angela Colella, è fissata per martedì.

La Multimedica spa è stata citata nel dibattimento come responsabile civile dal legale della donna.

Secondo l'accusa, dopo l'intervento di gastrectomia totale, la 53enne non riuscì più ad avere una vita normale per dieci mesi, perdendo 30 chili da allora.

La paziente diede il "consenso informato" all'asportazione dell'organo per una "diagnosi di tumore maligno dello stomaco rivelatasi totalmente sbagliata e priva di qualsiasi riscontro".

Per la Procura i due medici, "componenti l'equipe che ha prescritto, programmato, gestito ed effettuato l'intervento", hanno "interpretato in maniera completamente errata l'esofago-gastro-duodenoscopia e la Tac addominale eseguita dalla donna, formulando "un'errata diagnosi di carcinoma gastrico" senza "attendere l'esito delle biopsie eseguite".

Assenza di esiti di cui non hanno informato, sempre secondo l'accusa, la donna. Né le avrebbero spiegato "le ragioni della scelta di eseguire un'asportazione totale rispetto alla possibilità di procedere ad una asportazione parziale dell'organo".

(Unioneonline/F)
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