Papa Francesco è a Camerino, in provincia di Macerata, per la sua visita alle famiglie colpite dal terremoto del centro Italia dell'ottobre del 2016.

Per il Pontefice prima tappa alle Sae, le strutture abitative emergenziali, in località Cortine.

Poi il Santo Padre è entrato nella cattedrale della cittadina marchigiana: la struttura è ancora inagibile, per questo ha indossato l'elmetto di sicurezza ricevuto dai vigili, che lo hanno accompagnato, e ha rivolto una preghiera a una statua della Madonna, danneggiata dal sisma.

Il Santo Padre ha presieduto la messa in piazza Cavour, nella "zona rossa" che solo per oggi è stata aperta a un pubblico limitato di 1250 fedeli.

"Cari fratelli e sorelle, sono venuto oggi per starvi vicino; sono qui a pregare con voi Dio che si ricorda di noi, perché nessuno si scordi di chi è in difficoltà", ha affermato in un passaggio della sua omelia.

"Sono passati quasi tre anni e il rischio è che, dopo il primo coinvolgimento emotivo e mediatico, l'attenzione cali e le promesse vadano a finire nel dimenticatoio, aumentando la frustrazione di chi vede il territorio spopolarsi sempre di più", ha aggiunto.

"Il Signore invece spinge a ricordare, riparare, ricostruire, e a farlo insieme, senza mai dimenticare chi soffre. Ciascuno può fare un po' di bene, senza aspettare che siano gli altri a cominciare. Ciascuno può consolare qualcuno, senza aspettare che i suoi problemi siano risolti", ha detto ancora Bergoglio.

"Di fronte a quello che avete visto e sofferto, di fronte a case crollate e a edifici ridotti in macerie, viene questa domanda: che cosa è mai l'uomo? Che cos'è, se quello che innalza può crollare in un attimo? Che cos'è, se la sua speranza può finire in polvere? Che cosa è mai l’uomo?”, ha chiesto il Papa, rispondendo: "Di noi, così come siamo, con le nostre fragilità, Dio si ricorda. Nell'incertezza che avvertiamo fuori e dentro, il Signore ci dà una certezza: Egli si ricorda di noi".

(Unioneonline/F)
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