La Sea Watch 3 è arrivata al limite delle acque territoriali italiane con 65 migranti a bordo.

L'imbarcazione è diretta verso Lampedusa, ma è stata raggiunta dalla Guardia di Finanza e dalla Capitaneria di Porto e diffidata dal fare ingresso nelle acque territoriali.

A bordo dell'imbarcazione, dicevamo, ci sono 65 migranti soccorsi al largo della Libia: tra di loro due neonati sotto i sei mesi di età, un disabile, e diverse persone con ustioni gravi.

"Questa la situazione a bordo - faceva sapere nella tarda serata di ieri la Ong - dopo oltre 36 ore dal soccorso i naufraghi passano la notte al freddo. Nel nostro mare, a poche miglia dalle nostre coste e dopo mesi di torture in Libia".

La nave fa zig zag in attesa di sviluppi, proprio ieri Salvini ha firmato una direttiva che vieta alla Sea Watch l'ingresso in acque italiane.

D'altronde il ministro, appreso il salvataggio, aveva subito avvisato sui social: "Nave di Ong tedesca, con bandiera olandese, raccoglie 65 immigrati in mare libico. Ho appena firmato una diffida ad avvicinarsi alle acque territoriali italiane. I nostri porti sono, e rimangono, chiusi".

E questa mattina ha rincarato: "Questi sono scafisti, porti chiusi".

Dopo aver soccorso i migranti, racconta Sea Watch, la nave è stata avvicinata da un'imbarcazione della Guardia Costiera libica che le ha intimato di lasciare l'area. E da allora - ormai sono passate 48 ore - vaga nel Mediterraneo in attesa di indicazioni per sbarcare in un porto sicuro.

E si rende protagonista dell'ennesimo braccio di ferro con Matteo Salvini.

(Unioneonline/L)
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