"Pena dimezzata, era in preda a una tempesta emotiva causata dalla gelosia".

Questa la motivazione fornita dalla Corte d'Appello di Bologna che ha ridotto la pena di Michele Castaldo da 30 anni a 16.

Il 57enne aveva strangolato a mani nude la fidanzata nel 2016. Il femminicidio era avvenuto a Rimini ai danni di Olga Matei, 46enne con cui aveva una relazione da un mese.

Davanti alla Corte d'Appello il pg, Paolo Giovagnoli, aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado, ma i giudici pur riconoscendo l'aggravante, hanno diminuito la condanna concedendo delle attenuanti.

Castaldo raccontò di aver perso la testa perché lei non voleva più stare con lui. Poi il terribile gesto: "Prima di ammazzarla le ho detto che doveva essere mia e di nessun altro, e l'ho strangolata".

(Unioneonline/M)
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