La Corte di Cassazione ha assolto i tre carabinieri imputati per la morte di Riccardo Magherini, avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 marzo 2014 nel corso di un arresto nel centro storico di Firenze.

Nell'ottobre 2017, la Corte d'Appello di Firenze aveva condannato per omicidio colposo tre uomini dell'Arma: Vincenzo Corni, a cui è stata comminata una pena di 8 mesi, e Stefano Castellano e Agostino Della Porta (7 mesi ciascuno).

Il pg, nella sua requisitoria, aveva chiesto la conferma della condanna, ma la Suprema Corte ha invece deciso per l'assoluzione.

Nel procedimento erano imputati anche tre volontari della Croce Rossa e un altro militare, Davide Ascenzi, tutti assolti sia in primo grado sia nel processo d'appello.

Gli ermellini erano chiamati a esprimersi sia sul ricorso presentato dalle difese dei militari, sia su quello depositato dalla parte civile.

I legali dei carabinieri avevano l'annullamento della sentenza, mentre il legale della famiglia Magherini, Fabio Anselmo, ha chiesto l'annullamento della sentenza e un nuovo processo a carico dei carabinieri intervenuti con l'imputazione di omicidio preterintenzionale, "che contempli quindi l'evento morte come conseguenza del reato di percosse".

LA VICENDA - Secondo quanto ricostruito dall'accusa, i tre carabinieri condannati in appello, la notte tra il 2 e il 3 marzo del 2014, bloccarono Riccardo Magherini mentre, sotto l'effetto di cocaina e in preda ad allucinazioni, invocava aiuto nel centro del capoluogo toscano.

Magherini quella sera era uscito a cena in un ristorante, poi aveva iniziato a vagare per le strade del quartiere gridando che gli avevano rubato portafoglio e cellulare.

Si era quindi recato in una pizzeria, dove aveva continuato a dare in escandescenze.

Tornato in strada, era stato bloccato dai carabinieri e ammanettato a terra, a pancia in giù e a torso nudo, per almeno un quarto d'ora, in una posizione che gli impediva di respirare regolarmente.

All'arrivo di un'ambulanza senza medico a bordo, l'ex calciatore fu trasportato nel reparto di rianimazione dell'ospedale Santa Maria Nuova, dove alle 2.45 ne venne constatato il decesso.

Per l'accusa, i carabinieri furono responsabili, "in cooperazione colposa tra loro", della morte del quarantenne avvenuta "per arresto cardiocircolatorio per intossicazione acuta da cocaina associata a un meccanismo asfittico".

A quattro anni di distanza è arrivato il definitivo verdetto della Cassazione.

(Unioneonline/F)
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