È prevista per mercoledì mattina l'autopsia sul corpo di Carlo Ponti, il subacqueo di 49 anni che sabato scorso è morto nelle acque di Stintino durante un'immersione.

Il magistrato di turno ha disposto anche il sequestro dell'attrezzatura usata dal sub per ulteriori accertamenti, in particolare sulla miscela contenuta dalle bombole.

La perizia servirà per chiarire cosa è realmente accaduto in quei pochi attimi quando ormai, Carlo Ponti originario di Torino ma residente ad Alghero, insieme al suo amico Francesco Luzzu, stavano rientrando da un'immersione.

Entrambi erano appassionati sportivi e spesso sceglievano Capo Caccia come luogo dove ammirare la bellezza dei fondali. L'operazione di soccorso era iniziata dopo l'allarme lanciato dall'amico, poco prima di mezzogiorno.

Sul posto era stata inviata la motovedetta veloce della Capitaneria e un elicottero del corpo dei vigili del fuoco con i sommozzatori che avevano recuperato il corpo, trasportato presso il vicino porto "Mannu" del Comune di Stintino, dove il personale medico del Pronto Soccorso di Sassari non ha potuto fare altro che costatare il decesso del 49enne.

Dopo l'autopsia verrà decisa la data dei funerali che si svolgeranno nella cattedrale di Alghero.
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