Primo cruciale appuntamento per determinare se Andrea Soddu (Pd), il più votato in Sardegna alle elezioni europee, riuscirà a ottenere un seggio sardo a Strasburgo. Sarebbe l'unico.

Se lo gioca con Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa che con il Pd ha corso e vinto in due circoscrizioni, e che ora deve scegliere se accettare l'elezione nell'Italia centrale o nelle Isole.

Ha detto che avrà bisogno di circa una settimana per decidere ma già oggi alle 15.30, con la direzione nazionale del Pd, gli esponenti sardi hanno annunciato un pressing sul segretario Nicola Zingaretti perché la decisione favorisca l'Isola e il suo diritto alla rappresentanza.

"In un momento come questo - ha detto il segretario regionale Emanuele Cani - la nostra regione non può permettersi di rimanere senza un rappresentante nelle istituzioni europee. Non di secondaria importanza, poi, il numero dei voti ottenuti da Andrea Soddu, il più votato nell'Isola, e la percentuale di consensi ottenuta dal Pd che con oltre il 24% supera la media nazionale del 22%".

Anche per il portavoce di Campo progressista Luciano Uras bisogna "adoperarsi nell'ambito dei rapporti politici tra le forze che hanno concorso al sostegno della lista unitaria democratico/progressista perché la Sardegna non sia privata di una rappresentanza presso il Parlamento Europeo".

"Che aspetta Zingaretti a decretare l'elezione di Soddu? È un atto dovuto ed un diritto acquisito per migliaia di sardi", le parole su Facebook del capogruppo di LeU in Consiglio regionale, Daniele Cocco.

E NEL 2014? - Il tentativo di separare la circoscrizione Isole in due era stato già affossato nel 2014, alla vigilia delle ultime elezioni europee.

Il Parlamento bocciò l'emendamento sostenuto prima dalla stessa maggioranza (il Centro democratico) poi dal Movimento 5 Stelle, allora all'opposizione.

Il no alla Circoscrizione Sardegna arrivò soprattutto dal Pd, con la spinta del Governo e di altre regioni svantaggiate dalla distribuzione territoriale dei seggi (Liguria, Trentino, Friuli Venezia Giulia).

La levata di scudi dei deputati isolani, anche democratici, non servì a nulla. Vano anche il "contentino" del partito che per "risarcire" i suoi deputati fece propria la promessa di tirare in ballo il Consiglio di Stato e, in generale, di "sostenere la proposta di dividere, a partire dal 2019, la circoscrizione denominata Isole in due nuove circoscrizioni elettorali".

(Unioneonline/D)
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