È passato oltre mezzo secolo da quell'ormai lontano 1965, quando una giovane ragazza lulese, Raimonda Fois, prendeva parte al film "Una questione d'onore", girato tra Orosei, il Supramonte e Sedilo e con Ugo Tognazzi protagonista nei panni di un manovale sardo trascinato controvoglia in una faida.

Accanto a lei altre amiche, amici, compaesani, perché per la realizzazione della pellicola che aveva la firma del regista Luigi Zampa la paga era di "8mila lire a testa", e allora quella cifra per molte famiglie poteva fare la differenza.

Tzia Rimunna, che oggi di anni ne ha 94 e mezzo, ricorda come allora fossero gli anni in cui si usciva dalla guerra, "e c'era fame e bisogno di lavoro".

Una giovane donna, il cui marito era morto poche settimane prima della realizzazione del film lasciandola sola con dieci figli e tanta miseria, aveva ad esempio accettato subito perché "8 mila lire a quell'epoca, significava sfamare la sua famiglia".

Un'immagine dal film (archivio L'Unione Sarda)
Un'immagine dal film (archivio L'Unione Sarda)
Un'immagine dal film (archivio L'Unione Sarda)

Il cast andò a Orosei con un pullman che portò tutti nella corte del Santuario del Rimedio. "Lì ci dissero cosa dovevamo fare. Le riprese durarono tutta la mattinata e nel pomeriggio ci riaccompagnarono a Lula con i soldi in tasca".

Tzia Rimunna non ricorda il viso del regista, ma ricorda Nicoletta Machiavelli "bella, giovane, alta e magrissima". Ricorda anche Ugo Tognazzi, con pantaloni lunghi di fustagno e un berretto sardo che proprio non voleva saperne di stargli in testa.
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