A pochi giorni dalla confessione in carcere, ritornano a casa i genitori del ragazzino di 12 anni che, stando alle indagini della Procura di Tempio, sarebbe stato maltrattato per mesi e segregato in una camera con porta e finestre sigillate.

Il gip del Tribunale di Tempio, Caterina Interlandi, ha concesso alla madre e al padre del ragazzo gli arresti domiciliari.

La settimana scorsa, i due avevano risposto alle domande dei pm Luciano Tarditi e Laura Bassani, ammettendo le loro responsabilità, non solo per l'episodio della segregazione, avvenuto nella notte tra il 29 e il 30 giugno, ma anche per altri fatti che la giovanissima vittima aveva raccontato ai Carabinieri.

Le indagini, condotte dai militari del Reparto territoriale di Olbia, hanno fatto emergere una serie di circostanze che vedono il ragazzino vittima di punizioni come la segregazione per ore in una stanza buia, colpi di tubo alle ginocchia, cibi sconditi e docce con l'acqua fredda.

I Carabinieri di Olbia, coordinati dal colonnello Alberto Cicognani, dopo avere arrestato i genitori del minore, hanno trovato un diario nel quale il ragazzo ha descritto i maltrattamenti.

La madre e il padre della giovane vittima sono stati già liberati, come chiedevano i difensori, Alberto Sechi e Marzio Altana. Dopo l'ammissione di responsabilità, le esigenze cautelari si sono attenuate.
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