Cagliari in zona rossa è divisa in due: quasi un deserto in centro e al Poetto, folla invece nei parchi, nei mercati civici e nei supermercati.

Oggi e domani si potrà uscire solo per comprovati motivi (lavoro, salute e necessità), con deroghe per l'attività fisica, sempre in forma individuale, (il jogging, per esempio) e motoria (una passeggiata) da svolgere però solo nelle vicinanze della propria abitazione.

Si potrà andare a trovare un parente (una sola volta al giorno), si potrà andare in chiesa, ma solo nella parrocchia più vicina alla propria abitazione. E chi è proprietario di una casa al mare o in campagna potrà raggiungerla, ma solo i componenti del nucleo familiare (né amici né altri parenti, quindi). Per il resto, tutto vietato: i cimiteri chiusi, e i mercatini dell'usato (come quello Cuore a Sant'Elia) pure. Obiettivo: evitare le occasioni di assembramento. Per questo motivo la polizia locale invita tutti a "limitare allo stretto indispensabile le uscite".

Complice il bel tempo, in tanti ieri si sono riversati nei parchi cittadini, rimasti aperti (come stabilisce il decreto nazionale). E se è vero che non sono stati segnalati assembramenti, girando per le zone verdi della città si è avuta l'impressione che in tanti abbiano comunque deciso di non rinunciare a uscire nella prima delle tre giornate di zona rossa.

L'ESPERTO - "Perché vietare picnic ed escursioni?", si chiede il professor Paolo Moi, direttore della clinica pediatrica del Microcitemico di Cagliari: "A rileggere bene le prescrizioni su quel che si può fare e quello che invece è vietato in queste giornate sotto Pasqua, siamo costretti a restare in casa, al chiuso, dove è più facile che ci si contagi".

"Aprite le finestre - ripete -. Bisogna ricordarsi che il virus corre da una persona all'altra se trova la strada spianata: ventilando la stanza, facendo entrare aria pura, gli rendiamo l'impresa molto più difficile".

(Unioneonline)

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