Le nuvole sono adagiate laddove solo le aquile e gli irti binari mozzafiato del trenino verde hanno osato. All'orizzonte si stagliano come cattedrali imponenti i Tacchi d'Ogliastra. Pareti rocciose a strapiombo, altopiani divenuti vedette del brulicante scenario di questa terra, la più incontaminata ed esclusiva di tutta l'Isola. Per arrivarci devi avere il perfetto senso del tornante, a centinaia, uno dietro l'altro, con paesi che si snodano lungo un tragitto di una strada tracciata come un corso d'acqua lungo le pendenze della natura. Il calcare e la dolomia di questi monumenti a cielo aperto, maestosi e fieri, irrompono d'argento e di bianco candido nel proscenio verde intenso che solo questa macchia mediterranea, fattasi foresta, può imporre al paesaggio.

Uno dei ponti sul percorso del Trenino Verde (L'Unione Sarda)
Uno dei ponti sul percorso del Trenino Verde (L'Unione Sarda)
Uno dei ponti sul percorso del Trenino Verde (L'Unione Sarda)

Se il paradiso esiste

Entrare dalla Barbagia di Seulo e sbucare nella terra d'Ogliastra significa attraversare il più impervio e segreto dei territori della Sardegna. Se il paradiso esiste è qui, dove l'acqua non tracima, sfiora. Dove le sorgenti si fanno cascate nel dipinto incantato della montagna tra la Stazione di Niala e il villaggio silente di Gairo. Non è un caso che lo storico quotidiano inglese The Guardian, uno tra i più antichi e sicuramente il più moderno nello scenario globale, ha messo nero su bianco una top ten dei luoghi più incantevoli della natura non solo europea. Ventitre milioni di lettori al mese, il sistema digital più evoluto al mondo, capace di generare milioni e milioni di contatti universali, dal Regno Unito agli Stati Uniti dove hanno pure aperto una sede operativa. Lo speciale di fine anno immortala le dieci località che secondo i lettori del celebre quotidiano costituiscono le mete più esclusive e affascinanti del 2020. Tra queste una è italiana, le Dolomiti, l'altra è tutta sarda, d'Ogliastra per l'esattezza. Nella copertina anglosassone il paradiso è a Ussassai, punta di diamante di un territorio unico e incomparabile. Dai boschi più segreti alle riserve naturali più attrattive. Dai villaggi incantati alle strade più silenziose del mondo. Dalla Stane Street - la strada romana che collegava Chichester e Londra - attraverso mulattiere e sentieri dove puoi camminare per ore e non sentire un'altra voce alle Dolomiti lungo la via ferrata Brigata Tridentina sopra il Passo Gardeno. Dall'estremo luogo di nuoto selvaggio del fiume Ure a nord di West Witton con una pozza naturale dove l'acqua torna indietro sino alla riserva naturale di Trumpington Meadows a sud di Cambridge. Dall'inedita Cornovaglia con un bosco naturale immerso in una riserva postindustriale alle piscine selvagge della Sardegna, quella più profonda e inaccessibile, nell'eremo impervio di Ussassai. L'impatto con l'Isola è intriso di racconti segreti, custoditi nel cuore di quelle pendici a strapiombo, bucate con sapiente maestria dai progettisti ambientalisti delle ferrovie d'un tempo, capaci di far sbucare il fischiettante locomotore nei costoni più a strapiombo dell'orizzonte. The Guardian affida la vetta della classifica a quegli incredibili luoghi per il nuoto selvaggio dentro le montagne di Ussassai, in quell'immenso paradiso carsico e superficiale del moto d'acqua in terra di Tacchi. Tra tutte cita la Piscina Naturale di Caddargiu 'e Sini, una delle più belle, racconta il quotidiano londinese. Il percorso decantato a milioni di lettori del Regno Unito e non solo diventa avventura.

Uno scorcio delle rovine di Gairo Vecchia (L'Unione Sarda)
Uno scorcio delle rovine di Gairo Vecchia (L'Unione Sarda)
Uno scorcio delle rovine di Gairo Vecchia (L'Unione Sarda)

Piscine selvagge

Dal ponte, a cinque minuti a nord di Ussassai, fino al fiume da raggiungere su una scaletta improvvisata a due passi dalla strada. E' lì che l'incantesimo della natura irrompe in selvagge piscine fluviali poco profonde sino ad una vasca d' acqua verde chiaro, circondata da rocce bianche d'acciaio. L'Ogliastra raccontata ai figli del Tamigi e del Big Ben è emozione, sino alle tortuose strade che si irradiano verso quelle nuvole che hanno avvolto come un mistero il vecchio villaggio abbandonato di Gairo. The Guardian consiglia di raggiungerlo, descrivendolo inquietante, ma nel contempo esaltandone il fascino antico. Quella mezz'ora di sorvolo su quattro ruote arrampicate sulle pendici dei Tacchi ti immette direttamente, guadando il fiume, su quel paese fattosi memoria. Quei colori blu cobalto delle pareti hanno resistito alle intemperie di 70 anni, tanto è passato dall'alluvione del 1951 che costrinse quella comunità ad abbandonare il vecchio borgo e costruirne uno nuovo. T'imbatti su un paesaggio mozzafiato, con quelle stazioncine del trenino verde arroccate tra i nidi d'aquila di una Sardegna che conquista le vette dei luoghi segreti, selvaggi ed esclusivi d'Europa. A Londra e dintorni, almeno lì, se ne sono accorti.

Mauro Pili
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