L'ultima a cedere è stata, ad agosto, una palma al cimitero di Bonaria. Tre tombe distrutte. Poco prima la stessa sorte era toccata a due grossi alberi in piazza Giovanni XXIII e nel cimitero monumentale di Bonaria.

In questi giorni gli operai comunali hanno abbattuto diversi pini sul viale Buoncammino ed è esplosa la polemica. Tagli selvaggi? Magari no, ma comunque eseguiti dall'amministrazione comunale - a detta dell'opposizione - senza il confronto con la minoranza. Così l'accusa delle consigliere di centrosinistra Camilla Soru (Pd) e Francesca Mulas (Progressisti). Mentre il Gruppo d'intervento giuridico ha chiesto l'accesso agli atti.

Stamani, in conferenza, sono stati il sindaco Paolo Truzzu e l'assessore Paola Piroddi a chiarire le strategie per la riqualificazione del verde pubblico in città. Un progetto che prevede il censimento dell'intero patrimonio verde e una radiografia rigorosa di tutte le circa 15 mila piante.

Di queste, 5000 già mappate, oltre mille esaminate dagli agronomi e 80 classificate in precarie condizioni. Di fatto, da abbattere perché ad altissimo rischio crollo.

"Voglio essere chiaro e non per rispondere a polemiche inutili. Le piante hanno un naturale ciclo di vita e quando l'hanno concluso vanno abbattute", ha detto il sindaco Paolo Truzzu. Come dire: le malate sui curano, le moribonde senza speranza andranno eliminate e sostitute.

"Il nostro obiettivo politico è una città sempre più verde, ma per raggiungerlo bisognava mappare il nostro patrimonio e da lì partire. E quel che stiamo facendo", ha ribadito l'assessore al Verde pubblico, Paola Piroddi.

A spazzar via i dubbi è stato l'agronomo Andrea Fenu, direttore dei lavori. "Da me - ha detto - è partito l'ordine per abbattere i pini di viale Buoncammino, i report che mi sono stati consegnati dalla società che sta mappando e censendo i nostri alberi indicavano una vera emergenza".

Gli alberi, dunque, cavi e con i tronchi morti, non potevano restare al loro posto e rappresentare una spada di Damocle per chi frequenta il viale.

LE INTERVISTE:

© Riproduzione riservata