Dopo la notizia di altri sei nuovi casi di Covid-19 tra i migranti, sale la paura coronavirus nel Sulcis. I contagi potrebbero aumentare perché i risultati dei tamponi eseguiti sui giovani algerini giunti nelle stesse ore devono ancora arrivare. Dodici in tutto i migranti intercettati e poi soccorsi dalla Guardia Costiera nel Golfo di Palmas mercoledì sera con il totale che dall'inizio del 2020 sale a 618 persone. Quasi tutti ragazzi fra i 20 e i 30 anni, di rado donne e bambini. Raramente ultraquarantenni.

Quasi nessuno durante la navigazione per raggiungere l'Isola segue le norme per prevenire i contagi da Covid-19. Quanti si mettono in viaggio raramente indossano le mascherine (vengono fornite quasi sempre dai soccorritori all'arrivo) e navigano spesso in gruppi molto numerosi in piccoli barchini: ecco perché si teme che il numero dei contagiati possa crescere nelle prossime ore.

Allerta pertanto massima fra le autorità sanitarie. Tutti gli stranieri sono posti in isolamento nel centro di accoglienza di Monastir che è in palese sofferenza.

LA PROTESTA - Le reazioni intanto si fanno sempre più insistenti. La segreteria provinciale della Silp Cgil-Uil Polizia chiede rinforzi immediati.

Con una nota al Questore, il segretario Valerio Caddeu richiama "il flusso ininterrotto nel periodo successivo al picco dell'emergenza da Covid-19 di migranti dall'Algeria che sta vivendo una fase di contagi in aumento" e "con un sistema sanitario non paragonabile a quello italiano: tutto questo - scrive - genera un impegno ancora più intenso per i nostri colleghi dislocati nella provincia e le forze già esigue vengono distratte dal controllo del territorio".

Personale che si occupa "di soccorrere - aggiunge Caddeu - identificare, vigilare e scortare gli sbarcati fino al centro di accoglienza di Monastir, distante 65 chilometri da Carbonia, quindi è tempo che questo territorio goda dei rinforzi che altrove in circostanze simili sono stati garantiti".

IL GAZEBO DELLA LEGA - Si mobiliterà domani, con un gazebo in piazza Italia a Sant'Antioco, anche la Lega con lo slogan "Stop invasione io sto con Salvini". "Il Governo - afferma il consigliere regionale Michele Ennas - non può continuare a stare in silenzio: dal Sulcis chiediamo che da Roma vi sia un intervento immediato sull'argomento nella speranza di una mobilitazione generale contro l'indifferenza".

"Credo - l'attacco - che il menefreghismo dimostrato da tutti gli esponenti dell'attuale esecutivo nazionale, sulla delicata tematica sia oltre che vergognoso anche irrispettoso nei confronti dei cittadini sardi. Cittadini che hanno affrontato l'emergenza pandemica superando la fase più acuta senza gravi criticità, e ora non possono rischiare di vedere tale risultato sfumare a causa dell'arrivo incontrollato nelle nostre coste di persone positive al Covid".

(Unioneonline)
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