Il credito alle imprese artigiane della Sardegna fa segnare una piccola inversione di tendenza.

Dopo tre anni di ripetuti cali, infatti, migliorano leggermente le erogazioni degli istituti di credito verso le piccole realtà produttive isolane. A marzo di quest'anno, la tendenza rilevata è del -0,4% rispetto all'ultimo trimestre del 2019, che a sua volta fece rilevare un -0,5% sul terzo trimestre 2019.

E' questo, in sintesi, ciò che emerge dal Focus "Trend dei prestiti alle imprese", realizzato dall'Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, che ha analizzato la situazione delle erogazioni nei primi 6 mesi di quest'anno.

Gli ultimi dati disponibili sui prestiti alle imprese, in termini assoluti, sono quelli di giugno 2019; al totale delle attività produttive sarde andarono 9miliardi e 432 milioni di euro mentre alle piccole imprese andarono 645 milioni di euro.

L'analisi dei prestiti parte da un +1% di marzo 2018, passando al -0,2% dello stesso periodo del 2019, allo -0,5% di giugno, di settembre e di dicembre 2019, fino a questa piccola risalita. Da segnalare come la media Italia di marzo 2019 "I dati sul credito verso le micro, piccole e medie imprese ci dicono come la Sardegna, in questo trimestre, abbia la quinta miglior performance italiana - commenta Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - e quindi uno dei trend meno pesanti d'Italia. E' una piccolissima inversione di tendenza, anche se parliamo di percentuali ancora con il segno meno davanti. E su questo dobbiamo ancora lavorare duramente".

"In questo quadro di crescente rischio di depressione - continua Matzutzi - ci auguriamo che una forte boccata d'ossigeno per le imprese possa arrivare dalla liquidità che i Governi, nazionale e regionale, hanno già messo in circolo o si apprestano a farlo. Di sicuro il perdurare della stretta del credito sta nuocendo alle imprese artigiane".

Relativamente a questa problematica Confartigianato Sardegna, torna sugli strumenti che fino a oggi hanno assicurato le risorse necessarie alle imprese. "Parliamo della Legge 949 - rimarca il presidente - uno strumento importante che, con la sua agilità e immediatezza, ha garantito un solido sostegno agli investimenti. In questo momento, purtroppo, il comparto non ha nessuna certezza sugli strumenti su cui contare. Così come non ci sono certezze, o meglio c'è un grande ritardo sui Fondi che la BEI dovrebbe mettere a disposizione del sistema imprenditoriale: abbiamo necessità di tale finanziamenti il più velocemente possibile".

"Bisogna ripartire dai territori - sottolinea il presidente - valorizzando chi come le imprese artigiane sarde, crea lavoro e sviluppo; queste piccole realtà, che rappresentano più del 90% del nostro tessuto produttivo, danno lavoro a circa il 65% degli addetti". "L'unica azione che può funzionare - continua - è quella finalizzata al vero sviluppo, puntando a costruire territori 'a misura' di piccola impresa: con leggi semplici e chiare, con un fisco leggero, un credito orientato alla competitività e incentivi all'innovazione digitale, con una formazione che unisca scuola e lavoro, il sapere e il saper fare, una nuova Legge quadro sull'artigianato che superi vincoli di settore".

(Unioneonline/F)
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