E' arrivato nella notte l'ok "salvo intese" del Consiglio dei Ministri al Decreto Semplificazioni.

Il provvedimento dà il via libera al Programma nazionale di riforma e introduce misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale.

"Il testo - spiega una nota del Cdm - costituisce un intervento organico volto alla

semplificazione dei procedimenti amministrativi, all'eliminazione e alla velocizzazione di adempimenti burocratici, alla digitalizzazione della pubblica amministrazione, al sostegno all'economia verde e all'attività di impresa".

Il decreto interviene, in particolare, in quattro ambiti principali:

1) Semplificazioni in materia di contratti pubblici ed edilizia

2) Semplificazioni procedimentali e responsabilità

3) Misure di semplificazione per il sostegno e la diffusione dell'amministrazione digitale

4) Semplificazioni in materia di attività di impresa, ambiente e green economy.

Nella seduta della notte scorsa, durata oltre 5 ore, il Cdm ha anche approvato il ddl di assestamento di bilancio e il rendiconto dello Stato.

Nel dettaglio, tra le principali misure in materia di contratti pubblici, al fine di incentivare gli investimenti nel settore delle infrastrutture e dei servizi, il decreto introduce in via transitoria, fino al 31 luglio 2021, una nuova disciplina degli affidamenti di lavori, servizi e forniture.

Le nuove norme prevedono: l'affidamento diretto per prestazioni di importo inferiore a

150.000 euro; una procedura negoziata, senza bando, previa consultazione di un numero di operatori variabile sulla base dell'importo complessivo, per tutte le prestazioni di importo pari o superiore a 150.000 euro e inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria.

In ambito edilizio, il decreto prevede la semplificazione degli interventi di demolizione e ricostruzione e delle procedure di modifica dei prospetti degli edifici; l'accelerazione dei

termini di svolgimento delle procedure edilizie tramite una conferenza di servizi semplificata per acquisire l'assenso delle altre amministrazioni; il rafforzamento degli incentivi per gli interventi di rigenerazione urbana, con la riduzione del contributo di costruzione da pagare al Comune; la proroga della validità dei titoli edilizi.

(Unioneonline/l.f.)
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