Quando l'emergenza sanitaria sarà finita molti di loro non riusciranno a risollevare le serrande, la cancellazione di voli, gite scolastiche e crociere è un duro colpo che rischia di mandare sul lastrico le agenzie turistiche sarde. Senza l'appoggio di sigle sindacali o partiti politici, ma tutti insieme per rivendicare misure economiche concrete per affrontare la crisi economica provocata dalla Covid-19: sono oltre 100, provenienti da ogni angolo dell'Isola, gli agenti di viaggio che hanno inviato una lettera al governatore, Christian Solinas, al premier, Giuseppe Conte, e tutte le istituzioni regionali e nazionali per chiedere loro misure concrete capaci di salvare il loro comparto. Tra le richieste delle agenzie c'è il sostegno al reddito per i titolari di agenzie viaggio; la proroga delle scadenze fiscali; l'indennizzo per le cancellazioni registrate e la perdita di fatturato; misure in grado di garantire liquidità immediata per le attività; credito di imposta per chi investe nel turismo dopo la crisi; ammortizzatori sociali per i lavoratori dipendenti di agenzie viaggio.

Mario Sannia, agente di viaggio di Tortolì e coordinatore del comitato spontaneo sorto in questi giorni, spiega la situazione vissuta dalle agenzie isolane e nazionali: "Dalla Sardegna la nostra protesta ha raggiunto in fretta il resto d'Italia, siamo in contatto con i colleghi delle altre regioni che, come noi, stanno vivendo una situazione tragica. I 600 euro messi a disposizione dal Governo sono un contributo assolutamente insufficiente per la nostra categoria, vorremmo essere trattati come gli altri imprenditori: con questa somma non ci paghiamo neppure l'affitto dei locali, percepiremo meno dei nostri dipendenti in cassa integrazione. Il 70 % delle agenzie rischia di scomparire: passata l'emergenza occorre bloccare le tasse perché prima di poter nuovamente incassare servirà del tempo. Nell'immediato occorre una legge che ci consenta di rimborsare tutti i viaggi, quelli organizzati dalle istituzioni scolastiche inclusi, con dei voucher".

Ilenia Piccone, titolare di un'agenzia ad Alghero, analizza il quadro attuale e guarda già ai prossimi mesi: "Ci troviamo di fronte a una catastrofe: tutto il lavoro di questa primavera è andato perduto, ma siamo preoccupati anche per l'estate, la stagione che ci permette di affrontare il periodo di magra dei mesi freddi. Non ci siamo mai trovati in questa situazione, i clienti battono cassa ma noi non siamo in grado di poterli rimborsare. Servono misure urgenti da parte delle istituzioni".

Renata Curreli, agente di viaggio di Pula, spiega come in quindici giorni sia andato in fumo il lavoro di sei mesi: " Tutto è cominciato con il Decreto del 23 febbraio, da allora sono cominciate a fioccare le cancellazioni: gite scolastiche, crociere, viaggi di gruppo, tutte le prenotazioni sono saltate. Non esiste compagnia o tour operator in grado di avere una liquidità tale da rimborsare tutti i clienti: ci sono storie, come quella di una nostra giovane cliente che ha lavorato un anno per permettersi una vacanza, e rischia di recuperare solo una minima parte di quanto ha speso, che ci fanno sentire impotenti".

Alessandro Melis, ha agenzie di viaggio a Pula, Cagliari, Alghero e in Tunisia, rivela il rischio per gli agenti di affrontare lunghe cause giudiziarie: "Ci sono associazioni di consumatori che si stanno muovendo per denunciare per appropriazione indebita gli agenti che non rimborsano i propri clienti: la verità è che se ogni agenzia oggi iniziasse a restituire il denaro chiuderebbe l'indomani. Alcuni colleghi hanno già deciso di abbassare le serrande, la mancanza di liquidità è dura da affrontare. In queste settimane noi agenti di viaggio abbiamo svolto un ruolo sociale, affiancando la Farnesina per riportare a casa i cittadini sparsi in giro per il mondo, in alcuni casi addirittura rimettendoci di tasca".
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