Non accenna ad arrestarsi il dibattito riguardo al progetto di ampliamento da 40 milioni in corso alla Rwm e alle modalità con le quali sono stati concessi i benestare da parte dei comuni di Iglesias e Domusnovas nonché da vari altri enti. Ad entrare nell'agone è ora il Comitato Riconversione Rwm.

"Se un ente politico/amministrativo - recita una nota - non si occupa di orientare verso il meglio l'economia del proprio territorio si disinteressa, di fatto, dello sviluppo della propria comunità. I sindaci di Iglesias e Domusnovas si chiedono se per il bene dei loro cittadini una fabbrica di bombe possa essere trattata alla stregua di una qualunque attività produttiva?".

Il sodalizio iglesiente è una delle otto sigle pacifiste che ha chiamato in causa Comune di Iglesias e Regione davanti al Tar Sardegna. Duro l'attacco ai sindaci, accusati di arrecare danni alla sicurezza dei cittadini: "Il piano di emergenza della fabbrica è fermo al 2102, centinaia di tonnellate di esplosivo circolano per il territorio e un deposito di liquidi ad alta infiammabilità si trova a ridosso delle abitazioni a Sa Stoia".

Il Comitato ritiene inoltre che gli ampliamenti "si svolgano in contrasto con l'utilità sociale e incidano negativamente sul futuro del territorio intaccandone la reputazione". Mettendo nel mirino anche la Regione ("non riusciamo a darci risposta su quali possano essere le idee che corrono sulle gambe dei presidenti di Regione avvicendatisi") la sigla si dice comunque "pronta a collaborare con tutti riguardo allo sviluppo sostenibile del territorio".

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