A Cagliari i nuovi posti di lavoro ci sono, ma mancano le persone adatte al ruolo da assumere.

Questo emergerebbe da un report dell'Ufficio studi della Cgia di Mestre, associazione di categoria degli artigiani e delle piccole imprese, che ha realizzato un'elaborazione sui risultati emersi dall’indagine condotta sulle entrate programmate dagli imprenditori a gennaio 2020 dall’Unioncamere-ANPAL, Sistema informativo Excelsior.

Secondo il rapporto, nel capoluogo sardo il personale di difficile reperimento incide per il 30,6% delle assunzioni previste, a fronte di una media nazionale del 32,8%.

Inoltre, su poco più di ottomila assunzioni previste nel mese di gennaio in Sardegna, il 28,8% degli imprenditori intervistati avrebbe segnalato che avrebbe trovato molte difficoltà a "coprire" questi posti di lavoro: il 10,4% a causa della mancanza di candidati, il 15,1% per la loro scarsa preparazione.

A livello italiano, la situazione più preoccupante riguarderebbe il Nordest: nella provincia di Gorizia il personale di difficile reperimento incide per il 48,1% sulle assunzioni previste, a Trieste il 45,5%, a Vicenza il 44,6%, a Pordenone il 44,2%, a Reggio Emilia il 42,7%, a Treviso il 42,3% e a Piacenza il 40,5%.

Il problema, spiega il coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo, è che "l'offerta di lavoro si sta polarizzando: da un lato gli imprenditori cercano sempre più personale altamente qualificato, dall'altro figure caratterizzate da bassi livelli di competenze e specializzazione". Se per i primi le difficoltà di reperimento sono "strutturali", a causa anche dello scollamento che in alcune aree del Paese si è creato tra la scuola e il mondo del lavoro, prosegue Zabeo, "i secondi invece sono profili che spesso i nostri giovani rifiutano, e solo in parte vengono coperti dagli stranieri".

(Unioneonline/F)
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