Oltre le aspettative, così gli introiti derivanti dal contributo di sbarco dell'isola dell'Asinara realizzano concretamente le previsioni e, anzi, vanno oltre. Un tesoretto di 211mila euro giunto nelle casse comunali di piazza Umberto I destinato a finanziare iniziative culturali e turistiche in grado di promuovere l'isola parco.

Un trend in crescita registrato sulle entrate del tributo che ciascun passeggero non residente deve pagare per sbarcare all'Asinara, un passo avanti rispetto al 2018 con 156mila euro di incasso e al 2017, quando il contributo entrò in vigore facendo introitare solo 96mila euro.

La maggiore contribuzione arriva dai turisti che partono da Stintino, il porto più vicino all'Asinara rispetto al traghetto della continuità territoriale con partenza dallo scalo di Porto Torres. "I fondi reperiti serviranno a realizzare il materiale promozionale da distribuire anche negli aeroporti di Alghero e Olbia e per la partecipazione a fiere turistiche al di fuori dei confini della Sardegna - spiega l'assessore al Turismo, Mara Rassu - per promuovere l'offerta di Porto Torres e dell'Asinara".

Ma gli operatori chiedono di concordare la destinazione delle risorse e puntano alla riduzione dei costi sulla tassa di sbarco, perché 5 euro dal 1 giugno al 30 settembre e 2,50 il resto dell'anno "sono troppi rispetto ai servizi offerti", dicono "e graverebbero sui turisti non soddisfatti dai servizi principali quali la raccolta dei rifiuti e i trasporti". In cima all'elenco ci sono i servizi primari come l'acqua, una delle problematiche maggiori che impediscono lo sviluppo dell'isola. "La voce che riguarda il funzionamento del sistema idrico dell'Asinara è quella che pesa più di tutte sul bilancio comunale - conferma l'assessore Rassu - ma è forse la più importante perché consente al Comune di Porto Torres di rendere fruibile l'isola ai turisti".
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