Lo stabilmento Whirpool di Napoli fermerà le attività a partire dal primo novembre.

È la conseguenza della fumata nera con cui si è concluso l'incontro a Palazzo Chigi tra i rappresentanti dell'azienda statunitense, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli.

È stato proprio Patuanelli a spiegare che nel corso del faccia a faccia "non c'è stata nessuna apertura" da parte della multinazionale che "continua a proporre come unica soluzione la cessione del ramo d'azienda" nella città partenopea.

Dunque, ha aggiunto il ministro, "se Whirpool continuerà ad avere atteggiamento di scelte unilaterali, anche il governo farà le

sue scelte unilaterali".

Dal canto proprio, l'azienda ha diffuso una nota, dove si legge: "Prendiamo atto con grande rammarico della mancata disponibilità da parte del Governo a discutere il progetto di riconversione del sito. Tale progetto, come più volte sottolineato, rappresenterebbe l'unica soluzione in grado di garantire la salvaguardia occupazionale e la sostenibilità nel lungo periodo dello stabilimento di Napoli".

E, a conclusione della nota, la stessa azienda ha annunciato la serrata, prevista fra due settimane.

Grande, inevitabile fermento tra i 300 lavoratori della fabbrica campana, che hanno annunciato nuove proteste e che hanno reagito alle notizie provenienti da Palazzo Chigi occupando un tratto dell'autostrada Napoli-Salerno.

(Unioneonline/l.f.)
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