Quella di lunedì potrebbe essere la giornata decisiva nell'eterna vertenza Aias: dopo il contestatissimo rinvio di giovedì scorso alle 16.30 si riunirà il Consiglio Regionale per esaminare (e probabilmente fare propria) la risoluzione della commissione d'inchiesta regionale che si è già pronunciata proponendo il "superamento della convenzione tra Regione e Aias".

Il conteggio degli arretrati ha infatti superato le 11 mensilità e i lavoratori non ricevono un centesimo dal 26 agosto. Una situazione che da tempo i sindacati definiscono come di non ritorno e per la quale chiedono un'alternativa urgente.

Non a caso già dalle 16 un presidio di lavoratori Aias con i rappresentanti sindacali attenderà le decisioni di via Roma. E per giovedì è stato già proclamato anche uno sciopero generale in tutte le 43 sedi Aias dell'isola.

Un'iniziativa che i sindacati sono pronti ad annullare sempre che domani il Consiglio Regionale decreti lo scioglimento della convenzione con l'azienda della famiglia Randazzo. Azienda nell'occhio del ciclone ed alle prese anche con l'istanza di fallimento per debiti (nei confronti dei propri lavoratori e non solo) prevista martedì.

I sindacati auspicano che domani si possa voltare pagina. "Si prenda atto che l'Aias è da tempo fallita e si sciolga la convenzione recuperando il progetto Sas Domos" chiede il coordinatore regionale dell'Usb Salvatore Drago.

Secondo Davide Paderi, segretario generale Cisl Funzione Pubblica "la politica sarda è a un bivio: o si assume le proprie responsabilità nei confronti dei lavoratori e dei servizi stessi o si gira dall'altra parte evitando di trovare una soluzione. Quel che è certo è che non permetteremo alcun tentativo di ulteriore melina".
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