La buona notizia è che la Sardegna cresce: +0,8% il Pil della regione nel 2017.

Quella brutta è che l'Isola cresce a una velocità che è la metà rispetto al resto del Paese.

Non solo.

Cresce il numero degli occupati in un anno, +20.000 posti di lavoro (il 75% donne) ma 3 contratti su 4 sono a tempo determinato.

E anche gli investimenti (ormai dimezzati negli ultimi 10 anni), vista la perdita di fiducia da parte delle imprese e una domanda interna più debole, sono diminuiti dell'1,2%.

Luci e ombre nel nuovo rapporto Crenos sull'economia della Sardegna, presentato oggi all'università di Cagliari.

Il sistema economico regionale non è capace di stare al passo con la crescita dell'Europa: l'Isola occupa la 214esima posizione tra le 281.

Tra le luci, da segnalare il trend positivo sui consumi delle famiglie iniziato nel 2015: la spesa per abitante nel 2017 è pari 13.407 euro, in crescita del 1,2% su base annua. Il turismo rappresenta ancora uno dei settori trainanti dell'Isola: lo scorso anno sono state registrate oltre 14 milioni di presenze. La componente estera (+10,4% presenze e +12,7% arrivi) cresce più di quella nazionale (+1,0% presenze e +3,2% arrivi).

Ma un dato sul sommerso è inquietante: il Crenos stima che, solo tra gli italiani che arrivano in vacanza in Sardegna, circa 13 milioni siano "in nero".

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