L'emergenza, in questo momento, è il mancato pagamento di dieci mensilità da parte di Aias che i 1.300 lavoratori aspettano da tempo.

Ma sullo sfondo c'è anche la preoccupazione per la decisione della Regione di sospendere il progetto Sas Domos, la società regionale che avrebbe dovrebbe sostituire l'Aias (così era nei piani della precedente giunta regionale targata Francesco Pigliaru). Per queste ragioni i lavoratori della società della famiglia Randazzo, fondatrice e proprietaria delle strutture che si occupano dell'accoglienza di quasi 4.000 persone disabili e non autosufficienti, sono scesi in piazza per una giornata di sciopero.

"Quando è cominciata questa vertenza i lavoratori avevano 4-5 mensilità da prendere", dice Fulvia Murru, segretaria regionale della Uil-Fpl, "oggi sono diventate 9-10. L'Aias sostiene di avere crediti sia dall'Ats per la quota sanitaria che dai Comuni per la parte sociale. Ma nei tavoli tecnici convocati questi tempi questi crediti non risultano". Non solo.

"L'Aias aveva promesso che avrebbe presentato i bilanci ma ancora niente", dice ancora. "L'azienda paghi gli stipendi ai lavoratori e si riprenda il percorso intrapreso con la creazioni di Sas Domos".
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