"Da tempo diciamo che l'Aias ha disatteso tutti gli impegni presi dato che i dipendenti continuano ad attendere svariate mensilità arretrate e non hanno alcuna certezza sul proprio futuro lavorativo. Per questo sollecitiamo la Prefettura a convocare subito le parti, verificare il mancato rispetto degli accordi e trarre le opportune conseguenze".

L'Unione Sindacale di Base (Usb) interviene a gamba tesa sulla questione stipendi arretrati (che a breve torneranno ad essere 10) e, con una nota, chiede di mettere fine al monopolio dell'Aias sul settore della riabilitazione: "È ora di porre fine a questo scandalo, il pubblico faccia la sua parte e gestisca direttamente questo delicato settore. Nè va della dignità delle Istituzioni e dei lavoratori Aias oltre che del benessere dei pazienti".

Nella lunga nota firmata dal coordinatore regionale Salvatore Drago trova spazio, non a caso, una difesa a spada tratta della costituenda società "Sas Domos", ovvero la struttura pubblico - privata ideata per sostituire l'Aias e porre fine al quasi monopolio regionale dell'azienda della famiglia Randazzo sul settore della riabilitazione: "Leggere le parole del neo Presidente Solinas sulla riforma sanitaria varata dalla precedente Amministrazione Regionale e le riflessioni di alcuni consiglieri regionali che mettevano in dubbio il progetto Sas Domos ci preoccupa non poco", scrive Drago. "Non vorremmo che nella volontà di cancellare le criticità dell'attuale riforma si annidi anche l'intenzione di affossare Sas Domos, progetto sul quale confidiamo e che auspichiamo possa entrare in funzione nel più breve tempo possibile".
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