Anche il borgo turistico di Stintino è ricco di testimonianze dell'epoca nuragica.

Il suo territorio presenta resti archeologici e monumenti che raccontano l'antica storia delle popolazioni sarde. Per questo anche il Consiglio comunale di Stintino si è espresso a favore della mozione sul riconoscimento da parte dell'Unesco del paesaggio culturale della Sardegna e la definizione del suo territorio quale "museo aperto", inserendosi tra i 307 comuni favorevoli.

"La Sardegna è ricca di siti nuragici, e anche Stintino non è da meno - ha detto il sindaco Antonio Diana -. Sono stati censiti 5 villaggi nuragici, mentre uno è scomparso nel tempo. Quello di Casteddu è integro e sepolto e merita attenzione. Con il 2021 vorremmo avviare un percorso per la sua riscoperta".

Anche a Capo Falcone esiste un paesaggio culturale ricco di nuraghi: la zona della Nurra, che va da Stintino a Porto Torres, a nord-ovest della Sardegna, è una delle aree a più alta densità nuragica dell'Isola. A pochi chilometri dal borgo marinaro, verso nord si trova il nuraghe Unia, mentre proseguendo verso Porto Torres si incontrano i pochi resti del nuraghe Minciaredda, situato nell'area industriale.

Percorrendo la strada provinciale 34 si intravede in una piccola altura il nuraghe Margone, completamente nascosto da una fitta vegetazione. Anche di questo monumento rimane solo una parte della struttura. Proseguendo sulla stessa strada, dietro una collinetta si può ammirare il nuraghe Biunisi, mentre sulla collina chiamata Monte Elva si trova il nuraghe omonimo.
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