La questione non è che durante le feste dobbiamo essere tutti più buoni. Più precisamente, sotto Natale come in tutti gli altri giorni si deve evitare di essere crudeli, soprattutto se le energie negative si concentrano sui più deboli: malati, migranti, persone di diverso orientamento sessuale, comunque un "diverso" da disprezzare.

Il momento politico è violento, i social network non filtrano a sufficienza i messaggi d'odio, e qualcosa si deve pur fare.

Per questo una settantina di associazioni hanno costituito a Cagliari la Rete "Umani sopra-tutto", che combatte ogni discriminazione e qualsiasi forma di violenza.

Sorta pochi mesi fa, sabato farà il "debutto" con una manifestazione contro un tema ben ristretto (l'odio) e, allo stesso tempo, assai ampio, se si considera quante categorie di esseri umani ne sono vittime, sulla base di un preconcetto.

La battaglia è soprattutto contro il linguaggio, il clima d'odio, che fa retrocedere le comunità.

Stamattina nella sede dell'Asarp (Associazione sarda per l'attuazione della riforma psichiatrica), a Villa Clara, è stata presentata l'iniziativa in programma sabato, che ha due soli obblighi da rispettare: la non violenza e la totale mancanza di simboli di partito.

Maria Elena Sitzia (Servizio civile internazionale), Ahmed Naciri (ingegnere di origine marocchina di Help for you), Roberto Loddo (Asarp) e Andrea De Angelis (Amnesty International) hanno illustrato il più semplice dei concetti: l'odio porta sempre sciagure.

L'empatia, la sintonia tra esseri umani, aiuta invece a costruire qualcosa.

Il corteo partirà sabato alle 17 da piazza Garibaldi e attraverserà le vie del centro, fino a piazza del Carmine.
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