Un messaggio forte e chiaro quello lanciato all'auditorium del liceo scientifico di Ghilarza da Giorgia Benusiglio, 36enne milanese: "No alla droga".

Viva per miracolo, salvata da un'epatite fulminante con un trapianto di fegato.

La sua vita è cambiata in un attimo per una scelta sbagliata compiuta quando aveva 17 anni: è bastato assumere mezza pasticca di ecstasy.

Lo stupefacente era stato tagliato con veleno per topi e le conseguenze per la giovane sono state devastanti.

A Ghilarza ha raccontato quanto le è accaduto.

Di mattina l'ha fatto con i ragazzi delle scuole e di sera con educatori, insegnanti e genitori nel corso del partecipato incontro organizzato dalle amministrazioni comunali di Ghilarza e Abbasanta con il fondamentale contributo del Coordinamento genitori democratici di Terralba.

Giorgia Benusiglio (Foto Alessia Orbana)
Giorgia Benusiglio (Foto Alessia Orbana)
Giorgia Benusiglio (Foto Alessia Orbana)

Un incontro programmato da tempo, ma che con i recenti fatti di cronaca avvenuti nel Guilcier con l'efferato omicidio di Manuel Careddu, il diciottenne di Macomer ucciso per motivi legati alla droga da un gruppo di coetanei di Ghilarza ed Abbasanta, ha assunto un significato ancora più profondo.

Alessia Orbana
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