Il 2020 è adesso. Nuoro, città e territorio, comincia da oggi a giocarsi tutte le sue chances per ambire, fra tre anni, al titolo di Capitale italiana della Cultura. Il ministero dei Beni culturali ha pubblicato il bando e l'amministrazione comunale raccoglie le forze per presentare prima la manifestazione d'interesse (c'è tempo fino al 31 maggio) e, scadenza 30 giugno, il dossier completo. Entro la settimana prossima il Comune organizzarà il primo incontro pubblico sul tema.

L'APPELLO - «La città di Nuoro potrà finalmente misurarsi con una delle sfide più alte, sulla quale l'Amministrazione, di cui faccio orgogliosamente parte, ha investito larga parte della sua stessa azione politica». Sebastian Cocco, vice sindaco di Nuoro con delega alla Cultura, va dritto all'obiettivo. «Si tratta - osserva - di un'occasione straordinaria. In questi venti mesi di mandato, abbiamo avuto la conferma che la nostra comunità possiede energie e talenti della scrittura, della musica, del canto, della pittura, della scultura, della recitazione, dell'antropologia visuale».

LA RISORSA - Il patrimonio di cui Nuoro dispone («ereditato talvolta immeritatamente», ammette Cocco) è una carta straordinaria: «Grazia Deledda, Sebastiano Satta, Salvatore Satta, Francesco Ciusa, Priamo Gallisai, Antonio Ballero, Mario Ciusa Romagna, Bernardino Palazzi e tanti altri che, mossi da quella inquietudine dell'anima tutta nuorese hanno scritto, modellato, cantato, dipinto straordinarie pagine di vita. Con un ruolo decisivo esercitato da un ambiente naturale circostante, pressoché immacolato, fonte di suggestione e impulso».

LE PERSONALITÀ - Nuoro, secondo Cocco, deve avere l'ambizione, lui la chiama barrosìa , di ottenere l'ambito riconoscimento. «Da questo straordinario Pantheon - invita il vicesindaco - bisogna partire, anzitutto, per esaltare il presente, in uno slancio di rinnovato orgoglio e amor proprio: come quello che proviamo quando apprendiamo che diverse personalità nuoresi, anche di seconda generazione, figurano oggi tra le eccellenze internazionali del design, del jazz, della letteratura, della lirica, della musica classica, del giornalismo, della moda, della scultura del ferro e di tanto altro».

IMPRESA DIFFICILE - Il vice sindaco di Nuoro è consapevole che il percorso verso il titolo di Capitale italiana della Cultura sarà molto difficile. «Ma in virtù del coinvolgimento di tutta la cittadinanza - scuole, università, operatori economici e culturali, associazioni, rappresentanti politici e istituzionali, organi di stampa - risulterà avvincente e vitale per una città e un territorio che vogliono riscoprire il senso di comunità e di appartenenza».

Tonio Pillonca
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