Ciro Esposito, il tifoso napoletano che il 3 maggio scorso era rimasto ferito da colpi di pistola a Roma prima della finale di Coppa Italia, è morto stamattina all'alba. Era ricoverato nel reparto Rianimazione del policlinico Gemelli e le sue condizioni ieri si erano improvvisamente aggravate, lasciando poche speranze di sopravvivenza.

Cambia così la posizione di Daniele De Santis, l'uomo accusato di aver sparato: dalle accuse di tentato omicidio si passa a omicidio volontario, anche dopo che lo zio di Esposito ha dichiarato: "Mio nipote ha riconosciuto, in un momento di lucidità, Daniele De Santis; gli era andato incontro per bloccarlo. De Santis, ha raccontato mio nipote, buttava bombe carta contro il pullman dei tifosi pieno di donne e bambini. Ciro non si era accorto che Daniele era armato e quello gli ha sparato". De Santis è detenuto a Regina Coeli.

Esposito è morto "per insufficienza multiorganica non rispondente alle terapie mediche e di supporto alle funzioni vitali", spiega in una nota Massimo Antonelli, direttore del Centro rianimazione del Gemelli, dove il tifoso era ricoverato da 50 giorni. Il professor Antonelli, a nome di tutto il reparto "esprime profondo cordoglio e la vicinanza ai genitori di Ciro in questo momento di dolore per la perdita del proprio figlio".

LE PAROLE DELLO ZIO - "Non si faccia violenza nel nome di Ciro". E' l'appello lanciato da Enzo, lo zio di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ferito a colpi d'arma da fuoco prima della finale di Coppa Italia Napoli-Fiorentina e deceduto al policlinico Gemelli dopo 50 giorni di rianimazione. "Il nostro obiettivo è riportare Ciro al più presto a casa". Lo ha detto Enzo, lo zio di Ciro Esposito, il tifoso partenopeo ferito a colpi di pistola prima della finale di Coppa Italia all'Olimpico e deceduto al policlinico Gemelli dopo 50 giorni di ricovero in rianimazione. "Per noi adesso è il momento del dolore - aggiunge - ma stiamo lavorando per poter accelerare i tempi e ripartire per Napoli". Bisogna avere però l'autorizzazione visto che c'è un'inchiesta in corso e potrebbe essere richiesta un'autopsia. "Speriamo che almeno su questo ci sia un po' di pietas umana e ci venga evitato un lungo strazio anche per tornare a casa". L'uomo non nasconde un po' di amarezza: "Mi aspettavo un po' di vicinanza in queste settimane da parte delle istituzioni, ma non è mai arrivata salvo qualche eccezione come il sindaco di Napoli De Magistris" e ha ribadito: "questore e prefetto di Roma devono dimettersi".
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