Una questione delicata e capace di dividere l'opinione pubblica sarà oggi sul tavolo dei giudici della Corte costituzionale, chiamati a decidere sulla costituzionalità dell'articolo 580 del codice penale che disciplina l'istigazione al suicidio.

Un reato di cui è chiamato a rispondere il leader radicale e tesoriere dell'associazione "Luca Coscioni" Marco Cappato, che rischia fino a 12 anni di reclusione per aver aiutato il 40enne milanese Fabiano Antoniani, in arte Dj Fabo, a ricorrere al suicidio assistito in Svizzera nel febbraio del 2017.

Si tratterà, in sostanza, di stabilire se aiutare un malato terminale a ricorrere alla "dolce morte" sia reato penale o se, invece, prevalga il diritto individuale a scegliere liberamente un fine vita dignitoso.

Dopo l'esposizione della causa da parte del relatore Franco Modugno sarà il turno dei legali di Cappato, Filomena Gallo e Vittorio Manes, che punteranno la difesa sul diritto degli individui all'autodeterminazione, e quindi dell'avvocato Gabriella Palmieri, rappresentante dello Stato che difenderà invece la legge e sottolineerà il rischio di creare vuoti normativi.

CHI ERA DJ FABO - Per capire come si sia arrivati davanti alla Consulta è necessario ripercorrere le tappe della vicenda, a partire dal suo protagonista, ovvero Fabiano Antoniani, il 40enne milanese conosciuto come Dj Fabo, tetraplegico e completamente cieco a causa di un incidente avvenuto nel 2014.

La sua condizione di malato è stata più volte raccontata dalla compagna Valeria Imborgno, anche attraverso un video toccante mostrato in udienza.

Da qui la scelta di ricorrere al suicidio assistito e l'offerta di aiuto del leader radicale, da anni in prima linea sul tema del diritto a una morte dignitosa. È stato infatti Marco Cappato a contattare la clinica svizzera e ad accompagnare fisicamente Dj Fabo nel suo ultimo viaggio, autodenunciandosi poi alle autorità italiane.

IL PROCESSO - Ha avuto inizio l'8 novembre 2017 ed è stata scelta la formula del rito abbreviato, con l'imputazione per Marco Cappato di istituzione al suicidio. Un primo stop è arrivato dopo l'assoluzione del leader radicale da parte della Corte d'Assise milanese, che ha rimesso alla Consulta la decisione sulla costituzionalità della legge sull'aiuto al suicidio. L'articolo 580 del nostro codice penale, che prevede una pena da 5 a 12 anni di reclusione per chi determini, rafforzi o agevoli l'altrui suicidio.

Dopo il responso della Corte costituzionale, il caso tornerà quindi a Milano, per la decisione degli 8 giudici della Corte d'Assise.

(Unioneonline/b.m.)

Il leader radicale Marco Cappato con la compagna di Dj Fabo Valeria Imbrogno e Mina Welby davanti al palazzo della Consulta (Ansa)
Il leader radicale Marco Cappato con la compagna di Dj Fabo Valeria Imbrogno e Mina Welby davanti al palazzo della Consulta (Ansa)
Il leader radicale Marco Cappato con la compagna di Dj Fabo Valeria Imbrogno e Mina Welby davanti al palazzo della Consulta (Ansa)
Il presidente della Corte costituzionale Giorgio Lattanzi durante l'udienza pubblica sul caso (Ansa)
Il presidente della Corte costituzionale Giorgio Lattanzi durante l'udienza pubblica sul caso (Ansa)
Il presidente della Corte costituzionale Giorgio Lattanzi durante l'udienza pubblica sul caso (Ansa)
La compagna di Dj Fabo, Valeria Imbrogno in aula (Ansa)
La compagna di Dj Fabo, Valeria Imbrogno in aula (Ansa)
La compagna di Dj Fabo, Valeria Imbrogno in aula (Ansa)
Mina Welby assiste all'udienza pubblica (Ansa)
Mina Welby assiste all'udienza pubblica (Ansa)
Mina Welby assiste all'udienza pubblica (Ansa)
L'aula dell'udienza al palazzo della Consulta (Ansa)
L'aula dell'udienza al palazzo della Consulta (Ansa)
L'aula dell'udienza al palazzo della Consulta (Ansa)
Un fascicolo del caso Marco Cappato (Ansa)
Un fascicolo del caso Marco Cappato (Ansa)
Un fascicolo del caso Marco Cappato (Ansa)
Marco Cappato con i suoi legali (Ansa)
Marco Cappato con i suoi legali (Ansa)
Marco Cappato con i suoi legali (Ansa)
Il leader radicale davanti al palazzo della Consulta (Ansa)
Il leader radicale davanti al palazzo della Consulta (Ansa)
Il leader radicale davanti al palazzo della Consulta (Ansa)
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