Organizzazioni sindacali, imprese e istituzioni sarde unite per la parità di genere e per dire basta alle sopraffazioni nei confronti delle donne.

In occasione dell'8 marzo i rappresentanti di una ventina di enti e istituzioni dell'Isola (Cgil, Cisl e Uil oltre a Confindustria, Confapi, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Claai, Confcooperative, Legacoop, Agci, Confcommercio, Confesercenti, Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Alpaa e Copagri e, per la Regione, Maria Tiziana Putzolu, consigliere con delega alla Parità) hanno siglato un accordo-quadro sulle molestie e la violenza nei luoghi di lavoro.

Con tale documento, spiegano i sindacati, "i firmatari ribadiscono che ogni atto o comportamento che si configuri come molestia o violenza nei luoghi di lavoro è inaccettabile e saranno attuate misure adeguate nei confronti di colui o coloro che li hanno posti in essere. Inoltre i comportamenti molesti e la violenza subiti nei luoghi di lavoro vanno denunciati, e quindi occorre agire per rimuovere il più possibile gli ostacoli che impediscono o rendono difficili le denunce".

Ancora, "le parti firmatarie dell'accordo sardo dichiarano che sono inaccettabili e vanno denunciati e contrastati anche i comportamenti assimilabili allo stalking e il mobbing da maternità".

Infine, l'accordo prevede la firma di una dichiarazione dell'azienda che "ritiene inaccettabile ogni atto o comportamento che si configuri come molestie o violenza nel luogo di lavoro e si impegna ad adottare misure adeguate nei confronti di chi le ha poste in essere".

"L'accordo - spiega la segretaria regionale Cisl Federica Tilocca - è di grande rilevanza sociale e culturale, perché il posto di lavoro deve essere un luogo di valori umani positivi che rafforzano e non umiliano la dignità della persona. Per la Sardegna il documento di oggi deve diventare un impegno ulteriore a lottare per ridurre un dato che - secondo l'Istat - vede la nostra regione, tra le isole, con la più alta percentuale di donne tra 14 e 65 anni che hanno subito molestie sessuali o ricatti sessuali sul lavoro nel corso della vita e negli ultimi tre anni: 51,5% contro una media nazionale del 47,2%".

(Unioneonline/l.f.)

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