Le lezioni col docente di educazione fisica al liceo scientifico e artistico Brotzu a Pitz'e Serra, Quartu sant'Elena erano diventate un appuntamento da saltare per numerose studentesse. Le ragazze, minorenni, erano costrette a subire comportamenti «lesivi» della loro «integrità morale e fisica», ad ascoltare «apprezzamenti e battute volgari e grevi» su fisico e peso, a essere sminuite come donne perché la figura femminile veniva rappresentata come «oggetto che deve soddisfare i bisogni dell'uomo».

Ma non è tutto, ci sono soprattutto le violenze sessuali: mani addosso e tentativi di contatto fisico con quattro ragazzine.

LA CONDANNA Per tutto questo ieri a Cagliari la giudice delle udienze preliminari Cristina Ornano ha condannato a 4 anni e mezzo di reclusione il professore Antonio Escana, 62 anni, di Sinnai, ritenuto responsabile di più episodi che hanno integrato due reati contestati dal pm Gilberto Ganassi: i maltrattamenti e gli abusi.

GLI EPISODI I comportamenti contestati all'imputato sarebbero stati «abituali», secondo la ricostruzione investigativa, dal 2010 al 2013. Escana, come ha ricordato in aula il pm di udienza Daniele Caria, era solito rivolgersi alle alunne «con continue frasi a sfondo sessuale» e battute a doppio senso sugli attrezzi da gioco con «evidente riferimento» ad altro. Umiliava le ragazze «facendole piegare con il corpo in avanti» per poi, rivolto ai ragazzi, fare riferimenti espliciti a una specifica posizione; guardava «con insistenza il seno e le natiche delle studentesse» mettendole «a disagio».

Il professore, secondo gli inquirenti, «con la scusa di toccare il tessuto dei pantaloni» o «della maglietta» aveva «allungato le mani» di volta in volta «sulle gambe, sull'inguine e sul seno» di quattro ragazzine. A volte aveva cercato di «abbracciarle».

Gli avvocati del docente hanno preannunciato ricorso.
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