Striscioni, cori, fumogeni e applausi accompagnano l'uscita del feretro dalla chiesa di Santa Lucia. È da brividi l'ultimo saluto riservato dagli amici a Vincenzo Stara, il 26nne di Assemini morto la scorsa settimana in seguito a un frontale in Provincia di Padova, dove a marzo aveva trovato lavoro come pizzaiolo.

Fuori dalla chiesa, appeso nella ringhiera di piazza Santa Lucia, insieme ai palloncini, uno striscione recita "Vincenzo sempre con noi". L'hanno preparato i suoi amici, vestiti con sciarpe rossoblù, gli stessi che con lui hanno condiviso tanti momenti, come la passione per il Cagliari, vissuta sempre, rigorosamente, in curva Nord. La chiesa è affollatissima. Mamma Anna e papà Ireneo, in prima fila, sono scossi e cercano riparo nel sorriso della loro nipotina, avuta tre anni fa da Vincenzo con la sua ex fidanzata, anche lei presente. "Questa chiesa - dice nell'omelia don Paolo Sanna - è troppo piccola per contenere le tante persone che vogliono stare vicine ai familiari di Vincenzo, la cui morte è ingiusta e mette in prova la nostra fede. Il suo cammino non si interrompe adesso". Il viaggio verso il cimitero inizia con la bara del giovane, con sopra una bandiera del Cagliari, sostenuta con orgoglio da un gruppo di amici, di fronte a centinaia di persone, tra cui il sindaco Mario Puddu. Pochi metri più in là, nella "curva" per Vincenzo, vengono accesi i fumogeni, accompagnati da cori interminabili che fanno rabbrividire i presenti e commuovere i parenti: "Vincenzino sempre con noi", e ancora, "Vincenzo vive".

CORI E FUMOGENI - VIDEO:

LA TRAGEDIA:

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