Il presidente uscente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha commutato la pena di Chealsea Manning, all'anagrafe Bradley, talpa di diverse rivelazioni di Wikileaks, che sarà quindi libera a maggio.

Lo ha fatto sapere la Casa Bianca. Venerdì quest'ultima aveva annunciato di non escludere la grazia per Manning.

Julian Assange è così pronto a consegnarsi alle autorità americane, come aveva promesso nei giorni scorsi. Lo ha affermato il suo legale, Melinda Taylor.

In un pubblico appello il fondatore di Wikileaks, che si trova da oltre 4 anni nell'ambasciata ecuadoriana a Londra, aveva infatti chiesto a Obama di liberare Chelsea Manning, promettendo che in tal caso si sarebbe fatto estradare negli Usa.

"Grazie a tutti voi che avete sostenuto la campagna per la grazia di Chelsea Manning. Il vostro coraggio e determinazione hanno reso possibile l'impossibile", il commento a caldo del fondatore di Wikileaks.

Manning, ex analista dell'intelligence militare, era stata condannata a 35 anni di carcere da un tribunale militare, per aver consegnato a WikiLeaks e quindi fatto trapelare centinaia di migliaia di documenti classificati nel 2010.

Nel 2013 l'allora Bradley aveva annunciato di sentirsi una donna, cambiando nome in Chelsea.

In seguito aveva tentato per due volte il suicidio in prigione. Manning si trova in carcere da sette anni circa e, secondo l'annuncio della Casa Bianca citato dai media americani, sarà liberata il 17 maggio di quest'anno, anziché nel 2045.
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