A smentire le accuse nei suoi confronti, ha detto oggi a margine del processo di cui è protagonista a Milano, ci sono "50 milioni di italiani".

Queste le parole di Roberto Formigoni, l'ex governatore della Regione Lombardia accusato, insieme ai faccendieri Pierangelo Daccò e Antonio Simone, di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione.

Lo sanno tutti, ha aggiunto, "che in Italia la sanità lombarda è la migliore per qualità e prestazioni" e quella che "raccoglie il maggior numero di cittadini dalle altre regioni"; "la mia azione - ha spiegato - ha costruito la sanità migliore e quella che costa meno, in pareggio di bilancio. Questo dimostra l'illogicità delle accuse. Se è il miglior sistema e quello che costa meno come può esserci corruzione, che è spreco di risorse ed è sorella di inefficienza e costi eccessivi?".

Per lui l'accusa ha chiesto la condanna a 9 anni di carcere, per aver stanziato fondi pubblici al fine di finanziare la fondazione Maugeri e l'ospedale San Raffaele, entrambe convenzionate con il Sistema sanitario.

In cambio avrebbe ricevuto, nell'arco di 10 anni, un forte sconto per l'acquisto di una villa in Sardegna, viaggi aerei, vacanze ai Caraibi, l'uso esclusivo di uno yacht, tangenti per quasi 70 milioni di euro, e altri fondi per la sua campagna elettorale.

"L'accusa - ha ribadito Formigoni - non sta in piedi, perché avrei dovuto avere capacità diaboliche o essere tutti insieme Maradona, Pelè, Messi e Ronaldo per ottenere risultati così straordinari".
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