Un chirurgo italiano fa scricchiolare la credibilità del prestigioso Karolinska Institutet di Stoccolma, tempio della medicina dove operano molti luminari dell'Accademia reale delle Scienze, quelli che, per intenderci, collaborano all'assegnazione dei premi Nobel.

Si tratta del toscano Paolo Macchiarini, 57 anni, chiamato a lavorare al Karolinska dopo diversi, sorprendenti risultati nel campo dei trapianti di trachea.

Una carriera brillantissima, che gli ha permesso di farsi un nome a livello internazionale e di pubblicare numerosi studi sulle sue tecniche operatorie considerate avveniristiche.

Ora, però, Macchiarini è sospettato di "cattiva condotta scientifica".

Secondo i suoi detrattori, infatti, avrebbe in qualche modo alterato i dati dei suoi studi e mancato di informare i propri pazienti dei rischi cui andavano incontro sottoponendosi ai suoi interventi.

Accuse emerse in seguito a inchieste di stampa e tv - che hanno evidenziato anche come alcuni pazienti siano successivamente deceduti - e che hanno gettato più di un'ombra non solo sul chirurgo toscano, ma anche su chi lo ha voluto far entrare nel sancta santorum della medicina e della scienza svedese.

Come il genetista Urban Lendhal, segretario dell'Assemblea del Nobel; e Anders Hamsten, rettore del Karolinska.

Il primo è già stato costretto a rassegnare le dimissioni. Il secondo potrebbe consegnarle a breve, sacrificandosi per salvare l'onore dell'istituto.
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