Un convegno intitolato “Il rilancio del petrolchimico tra la transizione energetica e lo sciopero degli appalti” per celebrare i 120 anni della Fiom-Cgil Nord Sardegna, una iniziativa svoltasi nell’ambito di una programmazione a carattere regionale a Porto Torres, sede di un importante sito industriale dove si gioca il futuro dello sviluppo economico di un territorio.

Dalla zona industriale di Porto Torres alla centrale di Fiume Santo, dallo scalo turritano all’aeroporto di Alghero, il sistema dei trasporti e la produzione di energia elettrica, temi al centro dell’incontro aperto, nella sala Filippo Canu, dal segretario generale territoriale Fiom-Cgil, Gavino Doppiu, seguito dall’intervento del presidente del consiglio regionale Michele Pais, del sindaco di Porto Torres Massimo Mulas e altri rappresentanti delle istituzioni e degli enti interessati.

“Proprio l’energia può essere uno dei primi passi da cui ripartire per la riduzione dei costi di produzione che insieme alla sostenibilità saranno sempre in cima alle priorità delle aziende – ha detto il segretario Doppiu – ma per farlo serve una politica industriale coerente e lungimirante per una riconversione verde investendo concretamente sulle rinnovabili, efficienza energetica e mobilità sostenibile”. Il sindaco Mulas vede un futuro green basato sull’idrogeno verde: “Concentriamoci tutti insieme su un unico tema come quello energetico, e senza accontentarci del gas metano, partiamo tutti da zero sull’idrogeno verde”. Le conclusioni sono state affidate al segretario della Fiom Nazionale, Gianni Venturi: "La Fiom ha posto da tempo il tema del declino industriale, perché è da almeno 20 anni che non si fanno politiche industriali nel Paese – ha detto – e la transizione non può essere immaginata senza considerare i destini dei lavoratori”. Nel pomeriggio il convegno è proseguito con l’argomento sul rinnovo dei contratti dei metalmeccanici durante la pandemia. 

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