Corteo a Bari contro il vertice dei ministri delle Finanze del G7, in corso in città fino a oggi. "No allo sfruttamento, alla guerra e alla devastazione dei territori" si legge sullo striscione che apre la sfilata. E ancora: "Resistenza e solidarietà".
Continuano gli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine in Venezuela. Le proteste, contro il presidente Nicolas Maduro, vanno ormai avanti da cinque settimane. Il bilancio dei morti è salito a 39 vittime.
Donald Trump sarà presto in visita a New York, ma ad accoglierlo per ora si preparano solo proteste e critiche. Nel video, una manifestazione contro le politiche di The Donald, in particolare quelle migratorie, nella Grande Mela.
Un paese sull'orlo del baratro. Il Venezuela è stretto da una crisi economica e politica e il presidente Nicolas Maduro, per cercare di zittire l'opposizione e le rivolte di piazza che da giorni vanno in scena ha convocato un'assemblea costituente incaricata di redigere una nuova Costituzione. "Ho fatto quello che avrebbe fatto Chavez, lo comanda la mia coscienza bolivariana, ho convocato il potere assoluto del popolo sovrano del Venezuela attraverso un'Assemblea nazionale constituente originaria popolare".
Queste immagini arrivano da Caracas, Venezuela, dove l'ennesima manifestazione contro il presidente Maduro si è trasformata ancora una volta in guerriglia urbana fra dimostranti e polizia. intanto sale il numero delle vittime, che ha superato quota 30.
La protesta in Venezuela contro il presidente Nicolas Maduro assume toni sempre più drammatici. Con l'uccisione di un ragazzo di 23 anni, colpito alla testa da un colpo di arma da fuoco nello Stato di Lara, in una ventina di giorni sale a 26 il bilancio dei morti negli scontri e nelle violenze legate alle dimostrazioni. Oltre 400 i feriti.
Nuovi violenti scontri a Caracas, in Venezuela, fra polizia e manifestanti nel corso di un'imponente dimostrazione contro il governo del presidente Nicolas Maduro. Una protesta che segue quella del giorno precedente in cui sono morte tre persone e ci sono stati una trentina di arresti.
Lo scoppio delle mine esplosive che fa tremare le abitazioni, le polveri sottili che si respirano, il danno paesaggistico: sono tanti i motivi di protesta che spingono l'amministrazione comunale di Ossi e la cittadinanza a dire "no" all'attività estrattiva della cava.