Terremoto in casa Juventus.

La Procura di Torino ha aperto un’inchiesta su alcune plusvalenze nei bilanci del club "connotate da valori fraudolentemente maggiorati". Si parla di 282 milioni di euro in tre anni.

Gli uffici della società sono stati perquisiti dalla Guardia di Finanza e da quanto si apprende nel registro degli indagati sono stati iscritti in sei: il presidente Andrea Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved, l'ex responsabile dell'area sportiva Fabio Paratici, ora al Tottenham, l'attuale Chief Corporate & Financial Officer Stefano Cerrato, l'ex Chief Corporate & Financial Officer, Stefano Bertola, e l'ex dirigente finanziario Marco Re.

Per i pm sarebbe Fabio Paratici "l'artefice della pianificazione preventiva delle plusvalenze", ma il Cda della società bianconera, e "in primis il presidente Andrea Agnelli", era "ben consapevole" della sua condotta.

Per condurre gli accertamenti gli inquirenti si sono avvalsi anche di numerose intercettazioni telefoniche, dalle quali si ricaverebbe che negli ambienti bianconeri era chiaro che le difficoltà non derivavano soltanto dall'emergenza sanitaria. In una conversazione si sente dire, ad esempio: “Sì ma non era solo il Covid e questo lo sappiamo bene". "Hanno chiesto di fa' le plusvalenze", "che almeno Fabio (Paratici, ndr), dovevi fa' le plusvalenze e facevi le plusvalenze", viene detto in un’altra conversazione finita all’orecchio degli inquirenti. 

In una ulteriore intercettazione la Juventus viene paragonata a una "macchina ingolfata" a causa di investimenti oltre le previsioni di budget e di altre operazioni poco accurate, tra cui gli stipendi eccessivi.

Sotto la lente della Procura ci sarebbero inoltre i rapporti economici con Cristiano Ronaldo, ex stella dei bianconeri, da questa stagione passato al Manchester United. Il calciatore non risulta indagato, ma le Fiamme Gialle hanno ricevuto dai magistrati l'incarico di cercare "documenti e scritture private" relative al contratto e alle retribuzioni arretrate.

(Unioneonline/l.f.)

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