È morto Tonino Orrù, presidente della doppia promozione del Cagliari dalla Serie C alla A
Fu lui a portare in rossoblù Claudio Ranieri e uno splendido gruppo che compì l’impresa di rilanciare il clubTonino Orrù in una foto d'archivio
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Cagliari e il Cagliari gli devono la rinascita calcistica.
Tonino Orrù è morto ieri all’età di 84 anni. Sofferente da tempo per i postumi di una brutta malattia, Orrù era il presidente del Cagliari che dal 1987 al 1990 salì dalla Serie C alla Serie A.
Fu lui a portare in rossoblù Claudio Ranieri e uno splendido gruppo che compì l’impresa di rilanciare il club.
Imprenditore nel settore dell’edilizia, fu il primo di cinque fratelli a pilotare, prima che il Cagliari, la fiorente azienda di famiglia creata dal padre Efisio nel rione di Sant’Avendrace. La passione per il calcio lo portò a fondare l’Atletico, società che fece avvicinare al calcio molti ragazzi del quartiere.
Quindi nel 1986 la scelta di rilevare le quote del club dalla cordata di imprenditori e commercianti cittadini messa su da Gigi Riva per salvare il club da un imminente fallimento e, dopo la retrocessione in Serie C, di proseguire l’avventura da solo assieme ai fratelli, Ninnino ed Efisio in particolare, al commercialista Lucio Cordeddu e al diesse Carmine Longo, che, dopo un’annata in C con i tecnici Robotti e Tiddia, gli suggerì l’ingaggio di Ranieri. Tra il 1987 e il 1990 il Cagliari tornò così in Serie A, lanciando nel grande calcio giocatori come Pulga, Ielpo, Firicano, Cornacchia, Cappioli e altri.
Nel 1992 il passaggio di proprietà e l’arrivo di Cellino, che portò, con l’ossatura della squadra costruita dagli Orrù, il Cagliari in Europa.
I funerali si svolgeranno domani, lunedì 24 aprile, alle 16, nella chiesa di Sant’Ignazio a Cagliari.