Il calciatore Armando Izzo condannato a cinque anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa e frode sportiva. Secondo l’accusa, il difensore del Monza avrebbe condizionato la sfida tra Modena e Avellino (squadra per la quale giocava) del maggio del 2014, terminata col punteggio di 1-0.

Condannati anche il cugino Izzo, Umberto Accursio, capo di uno dei clan camorristici di Secondigliano, e Salvatore Russo. In particolare il calciatore, insieme con i compagni Millesi e Pini, si sarebbe messo a disposizione del clan per «fare da tramite e corrompere giocatori professionisti, allo scopo di influire fraudolentemente sui risultati delle partite di calcio del campionato di serie B: eventi sui quali gli esponenti apicali della Vanella scommettevano investendo proventi illeciti del sodalizio».

Nell’occasione Accursio fece una scommessa da 400 mila euro sul successo del Modena, guadagnandone 60mila. Secondo la sentenza, Izzo avrebbe accettato, in un accordo risalente a tre giorni prima della sfida, un «compenso al fine di raggiungere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento della competizione». 

(Unioneonline/L.Ne.)

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