Chi sale

Ha vent’anni, sembra il più saggio della compagnia. Anche per l’autorevolezza e la serenità con le quali risolve le situazioni più rognose. Così giovane, già determinante. L’intervento su Marin in avvio di ripresa è stato provvidenziale, anche se poi una delle capacità di Adam Obert è quella di far apparire semplici le situazioni più difficili e altrettanti interventi decisivi, ieri contro il Pisa, sono passati forse in secondo piano. Ennesima prova di maturità, dunque, per il centrale slovacco che allo stadio “Arena Garibaldi” non ha sbagliato mezzo colpo. Evidente poi l’affinità tra lui e Dossena, con cui sembra completarsi e con cui forma una delle coppie difensive più forti della Serie B. Là nel mezzo, il suo habitat naturale. E la speranza di vederlo il meno possibile sacrificato a sinistra.

Chi scende

Il tempo a disposizione era poco, è vero, ma i presupposti erano quelli ideali per le sue caratteristiche e avrebbe potuto sfruttarlo meglio. Subentrato nel finale al posto di Prelec, proprio per approfittare degli spazi concessi dal Pisa e tentare il colpaccio, Zito Luvumbo ha avuto più di un’occasione per spaccare la partita in contropiede ma si è inceppato sistematicamente sul più bello. In pratica, lo stesso impatto che aveva avuto contro il Südtirol, schizofrenico e sterile. Come se fosse ancora in fase di rodaggio dopo l’infortunio che lo aveva messo fuori gioco all’inizio della gara con l’Ascoli e costretto a star fuori quasi un mese. Il nuovo contesto tattico attraverso il 4-3-1-2 probabilmente non lo agevola, resta comunque l’arma in più del Cagliari e Ranieri spera di riaverlo al top per i playoff.

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