Andrea Abodi sul coming out di Jankto: «Rispetto le scelte personali ma non amo le ostentazioni»
Il ministro dello Sport parla del centrocampista ormai in procinto di trasferirsi al CagliariIl ministro Abodi e Jakub Jankto (Ansa)
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Il ministro dello Sport Andrea Abodi «non ama le ostentazioni» e lo dice senza mezzi termini parlando del coming out di Jakub Jankto, il calciatore ceco in procinto di trasferirsi a Cagliari (domani verrà sottoposto alle visite mediche).
Intervistato a 24 Mattino su Radio 24, Abodi ha risposto a una domanda sul ritorno in Italia del centrocampista, che pochi mesi fa ha dichiarato pubblicamente di essere omosessuale.
«Sono omosessuale e non voglio più nascondermi. Come tutti gli altri ho i miei punti di forza, i miei punti deboli. Ho una famiglia, i miei amici. Ho un lavoro che svolgo al meglio da anni, con serietà, professionalità e passione. Come tutti gli altri, voglio anche vivere la mia vita in libertà. Senza paure. Senza pregiudizio. Senza violenza. Ma con amore», aveva scritto sul suo profilo Instagram. Non il primo coming out nel mondo del calcio il suo, ma sicuramente il più importante vista la carriera di alto livello di Jankto, che vanta 45 presenze con la sua nazionale e oltre 150 presenze in Serie A, con 17 gol.
Queste le parole del ministro Abodi su di lui: «La società probabilmente, in generale, ancora qualche passo in avanti può farlo. Per quanto mi riguarda, è prima di tutto una persona e secondo è un atleta. Non faccio differenze di caratteristiche che riguardano la sfera delle scelte personali. Se devo essere altrettanto sincero non amo, in generale, le ostentazioni, ma le scelte individuali vanno rispettate per come vengono prese e per quelle che sono. Io mi fermo qui».
Un coming out, quello di Jankto, fatto «prima per me stesso e poi per aiutare gli altri», ha spiegato successivamente il calciatore. «Il mondo calcistico è un po' omofobo, l'ho detto tante volte e lo sappiamo tutti, però mi è venuto improvvisamente, non era qualcosa di programmato. Mi è venuto così e non mi dispiace di averlo fatto. Finalmente posso fare quello che voglio e sono felicissimo».
(Unioneonline/L)